venerdì 26 settembre 2008

CHE PIZZA!!!!


Non so bene cosa sia successo ma doveva essere una pizza, ed invece dal forno è uscita una focaccia... che mi ha obbligato a tagliarla a metà ed a farcirla anche internamente con pomodoro e mozzarella.
Risultato da brivido, solo a riveder la foto mi si attiva la salivazione!!!

Questi gli ingredienti per l'impasto (per 4 pizze formato normale!!! = 1 pizza formato maxi):

500 gr farina per pizza Antico Molino Rosso (da agricoltura bio)
300 ml acqua calda (23-28°C)
un cucchiaio di olio evo
10 gr sale

Si lavora il tutto con l'impastatrice fino ad ottenere un impasto liscio e morbido.
Lasciarlo lievitare da un minimo di 3 ad un massimo di 8 ore, sotto un panno umido a temperatura ambiente.

La farcitura superiore l'ho fatta molto semplice, direi minimalista:

1 vaso Pomodori Pelati San Marzano dell'Agro Nocerino (acquistati su Terrasolis)
mozzarella a volontà
sale e olio evo
Préparation d'Herbes Sauvages (acquistata su Terre Exotique)

Cuocere per circa 15 minuti in forno caldo a 250°C.

La farcia interna a cui sono stata costretta è stata fatta sempre con pomodoro San Marzano e mozzarella, rimettendo poi la pizza in forno per altri 5 minuti.

Buona, buona, buona e basta!!!



IRRESISTIBILE GULASCH


Tutto è cominciato in un umido venerdì pomeriggio, quando la mia amica Paola mi è venuta a ritirare forzosamente da casa e mi ha scaraventato insieme a lei in un improbabile raid in terra slovena. La vista in lontananza di una minuscola macelleria di paese fra le colline subito dopo il confine, l'incontro con il baffuto macellaio italiano-parlante (più o meno vah...) e l'acquisto di un chiletto di simpatico muscolo di manzo: tutto è sembrato avvenire in un lampo.
E già in mente avevo questa antica ricetta di tradizione triestina (ma austroungarica d'origine) che ho prontamente eseguito per un risultato direi di tutto rispetto. Se devo fare-farmi una critica forse questa volta ho esagerato col pomodoro che alcuni addirittura non mettono. Esistono infatti infinite versioni del gulasch: c'è chi lo fa con le patate, chi con un sovradosaggio di cipolla, chi lo fa con la carne di cavallo secondo l'antica ricetta ungherese...
Io preferisco questa ricettina estrapolata da un simpaticissimo libercolo di Tatiana Silla intitolato "Sapori Mitteleuropei - La cucina triestina" trovato per caso ed acquistato a scatola chiusa su IBS.
E al gulasch ho poi abbinato i mitici gnocchetti altoatesini chiamati spaetzle che poi sono molto usati e conosciuti anche in Germania (in particolare ho ricordi di grande abbuffate in Foresta Nera...). L'attrezzo (mitico è dire poco) utilizzato per gli spatzle si chiama astrusamente Spaetzlehobel, ma nonostante il nome poco invitante è facilissimo da usare!

Ingredienti per il gulasch:

1 kg muscolo di manzo
1/2 chilo cipolle
1 cucchiaio di farina
conserva di pomodoro
vino rosso
2 cucchiai di paprica dolce
1 cucchiai di paprica piccante
1 cucchiaino di semi di cumino
bacche di ginepro
alloro
maggiorana e salvia (facoltative)
sale, pepe, olio evo

Soffriggere la cipolla finemente tritata in una pentola. Una volta dorata, togliere dal fuoco e passare col mixer.
In un'altra pentola rosolare a fuoco basso la carne in un po' d'olio.
Nel frattempo preparare un tè con un quarto di litro di acqua bollente ed un cucchiaino di semi di cumino lasciati in ammollo. Dopo cinque minuti filtrare e scioglierci dentro la conserva di pomodoro.
Rosolata la carne, aggiungerci le papriche, la cipolla frullata, la foglia di alloro e le bacche di ginepro e le altre spezie chiuse una garza. Mescolare bene.
Versarvi il vino e lasciarlo evaporare, aggiungere il cucchiaio di farina e poi irrorare la carne con il tè di cumino.
Cuocere per un paio d'ore mescolando di tanto in tanto e aggiungendo dell'acqua calda in modo che la carne risulti sempre coperta d'acqua.
Il gulasch è pronto quando la carne diventerà tenera ed il sugo denso.
Si consiglia di lasciarlo riposare qualche ora prima di servirlo.


Ingredienti per gli spaetzle (4 persone):

500 gr farina setacciata
4 uova
125 ml acqua tiepida
sale q.b.

Disporre la farina in un contenitore, aggiungervi il sale e le uova ed impastare, versarvi l'acqua continuando ad amalgamare.
L'impasto non deve risultare troppo duro.
Lasciare riposare per circa 30 minuti.
Riempire una pentola di 3/4 d'acqua, portarla a bollore. Aggiungere il sale.
Sciaquare lo Spaetzlehobel sotto l'acqua fredda e poi appoggiarlo su un piatto e riempire per 3/4 la vaschetta con l'impasto.
Agganciarlo al bordo della pentola mediante l'apposito aggancio e far scorrere la vaschetta avanti e indietro affinchè gli gnocchetti cadano nell'acqua bollente.
Mescolare e riempire ancora lo Spaetzlehobel fino a consumare tutto l'impasto.
Far bollire gli gnocchetti ancora per qualche minuto, sgocciolarli e condirli.




martedì 16 settembre 2008

La sindrome della pasta frolla

Ed ora è la volta delle crostatine all'arancia amara, senza griglietta superiore perchè come si è forse capito io sono allergica alle griglie delle crostate!! Troppo laboriose e poi non mi vengono mai bene (credo di averci provato forse un paio di volte). E comunque le crostate senza griglia alla fine sono belle uguale!

L'impasto prevede (per 18 crostatine):
300 gr farina
150 gr burro
150 gr zucchero
3 tuorli
1 pizzico di sale
1 bustina di lievito
marmellata di arancia amara Rigoni di Asiago Fior di Frutta

La ricetta è sempre quella, solo che questa volta ho utilizzato i mitici stampini per muffin in silicone ed il risultato è stato direi soddisfacente. L'impasto va posizionato negli stampini nella quantità di una piccola noce per ogni porzione, avendo cura a far aderire la pasta delicatamente con le dita anche ai bordi. Le crostatine si riempiono poi singolarmente con un cucchiaino di marmellata.
Il tutto è infine guarnibile con filetti di arancia candita

sabato 13 settembre 2008

I mirtilli della Val Venosta: storia di una morte annunciata in un pomeriggio brumoso della Bassa Friulana

Oggi proprio non ho resistito e ho finalmente aperto il barattolone di marmellata di mirtilli rossi che mi sono finiti senza volerlo su questa bella base di pasta frolla così composta:

300 gr farina
150 gr burro
100 gr zucchero
2 tuorli
1 uovo
1 pizzico di sale
scorza di limone

Solito sventolamento di impastatrice per qualche minuto, una mezz'ora in frigo per rendere la frolla più lavorabile, posizionamento nella solita crostatiera ed ecco arrivare la cascata di mirtillini urlanti sul guscio di pasta.
Una mezz'ora in forno a 200 °C ed ho sistemato la pratica velocemente ed in modo indolore. La crostata si lascia mangiare, è buona per far colazione, forse ridurrei ancora un po' lo zucchero visto la dolcezza esagerata della marmellata di mirtilli...

venerdì 12 settembre 2008

Questo è il mio pane!

E questi gli ingredienti:
500 gr farina di grano tenero tipo O
250 gr acqua tiepida
25 gr lievito di birra fresco
mezzo cucchiaio di sale marino fino

Impastamento:
Protagonista è sempre il mio piccolo grande Kenwood in cui metto farina e acqua (in cui ho precedentemente sciolto il cubetto di lievito) e inizio ad impastare per circa 5 minuti. Aggiungo poi il sale e continuo ad impastare fino ad ottenere una massa compatta, liscia ed elastica (10 minuti circa al minimo del Kenwood).

Lievitazione:
A questo punto inizia la fase della lievitazione. Raccolgo la pasta a palla e la adagio in una terrina e la copro con un canovaccio bagnato e la metto nel posto più caldo della casa a riposare per un'ora.
Trascorso il tempo della lievitazione riprendo la pasta e la rilavoro, aggiungendo volendo dell'olio, semi oleosi o delle olive, sempre con il Kenwood per altri 5 minuti.
La lascio poi riposare ancora 30 minuti.
Alla fine della seconda lievitazione dò al pane la forma che desidero (io questa volta ho usato uno stampo di silicone a forma di cuore...), lo copro sempre con un canovaccio e lo lascio lievitare finchè non raddoppia di volume.
La lievitazione si controlla premendo leggermente la pasta con un dito: se la stessa si rialza velocemente, il nostro pane è pronto per essere infornato!

Cottura:
Scaldo il forno alla temperatura massima e pongo al suo interno una ciotola piena d'acqua (serve a dare al pane una crosticina croccante e sottile!)
Inforno il pane e, dopo 20 minuti, abbasso il termostato a 180°C e cuocio ancora per 25/30 minuti.





La crostata di vecchie prugne e giovani pere.

Avendo a disposizione una buona dose (500 gr circa) di prugne sull'orlo della putrefazione in quanto dimenticate in frigo per un paio di settimane, mi sono decisa a smaltirle su questa crostata insieme a delle pere appena acquistate!

Ingredienti per la pasta frolla:

300 gr. di farina
150 gr. di zucchero
150 gr. di burro
3 tuorli
1 pizzico di sale

Per il ripieno:

500 gr. di vecchie prugne
2 giovani pere william (sfuggite alla grappa...)
2 cucchiai di zucchero di canna grezzo


Mettere farina, zucchero, burro (leggermente ammorbidito e a pezzi) ed il sale nel mitico Kenwood ed impastare velocemente gli ingredienti fino ad ottenerne un impasto liscio ed omogeneo (non deve risultare troppo duro).
Lasciate riposare il composto in frigo per una mezz'ora.
Imburrare ed infarinare uno stampo da crostata e stendere la pasta frolla all'interno fino a coprire tutta la superficie e farla aderire ai bordi schiacciando con le dita.
A questo punto riempire l'interno con la frutta tagliata a pezzettoni e per finire cospargere con i due cucchiai di zucchero di canna.
Cuocere in forno a 180° per 30 minuti circa fino a quando la pasta
Il risultato è stato entusiasmante.
La crostata è venuta bella e buona!!!